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Scelta destinazione TFR

La scelta di destinazione del TFR è un diritto che non tutti conoscono. Noi della L & N De’ Liguori crediamo nell’importanza dell’informazione corretta perché solo attraverso la conoscenza è possibile fare le scelte nel proprio interesse. Ecco perché è nostra intenzione illustrarti meglio questo tema partendo dalle basi per arrivare a mostrarti quanto convenga prendere certe decisioni.

TFR: definizione

Non puoi prevedere di fare la giusta valutazione sulla scelta di destinazione del TFR senza prima aver capito di cosa stiamo parlando. Secondo la definizione di TFR:

il trattamento di fine rapporto è una porzione di stipendio che spetta al lavoratore dipendente al momento della cessazione della relazione occupazionale con un’azienda.

Come calcolare il TFR? Il suo importo è pari ad una quota del 6,91% della retribuzione annua lorda più la rivalutazione.  Spetta al datore di lavoro accantonarlo annualmente. Purtroppo in Italia non tutti gli imprenditori si comportano correttamente su questo punto.

Perché versare il TFR in un piano pensionistico

Alla base della scelta di destinazione del TFR c’è che un lavoratore dipendente, quando firma un contratto, ha sei mesi per decidere se lasciare il proprio TFR in azienda oppure sottoscrivere un piano pensionistico integrativo.

Ecco 5 ragioni per farlo.

1 – Ti crei una pensione integrativa

Se segui anche solo un minimo l’attualità, saprai bene quanto difficile sia la situazione pensionistica pubblica in Italia. Come abbiamo spiegato in quest’articolo sui dati proposti dalla Cgil, l’età pensionabile diventerà sempre più alta e l’importo di una pensione media si assottiglierà fino quasi alla soglia di povertà. Anche solo versando nella pensione integrativa il TFR, ti creerai un piano B da integrare con quello che riceverai di diritto dallo Stato.

2 – Paghi meno tasse

La tassazione del TFR lasciato in azienda è maggiore rispetto ai fondi pensionistici integrativi. Facciamo un esempio per fartelo constatare con i numeri.

Il signor Luigi Rossi lavora per 25 anni nella stessa azienda ed arriva alla pensione. La quota del TFR maturata è di 50.000 €. La prima aliquota applicata al TFR è quella IRPEF in vigore nell’anno in cui è maturato il diritto alla riscossione del TFR e si applica allo stesso moltiplicando il montante per 12 (mesi in un anno) diviso gli anni di servizio:

50.000 € x 12 / 25 =  24.000 €

A questa somma si applica l’aliquota IRPEF per lo scaglione di reddito (dal 23% al 43%) aliquota media IRPEF negli ultimi 5 anni. Ipotizziamo 29% perciò TFR netto che spetta al signor Luigi Rossi:

24.000 € x 29 % =6.960 € quindi TFR NETTO = 50.000 € – 6960 € = 43.040 €.

Lo stesso montante TFR, se versato dal 1° anno in un fondo pensione, sarebbe ammontato al netto dell’aliquota media del 12% ad € 47.120 con una differenza di 4.080 € rispetto al conteggio precedente.

3 – Godi di una maggiore rendita

La rendita di un fondo pensionistico nasce dal mix obbligazioni/azioni che stabilisci tu insieme al tuo consulente. Ecco perché avrai modo di maturare maggiori guadagni e di solidificarli negli ultimi anni vicini alla pensione per arrivare al traguardo con serenità.

Qui di sotto i rendimenti presi dalla tabella della COVIP nella relazione annuale nel 2018:

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Prendendo in confronto i PIP a gestione separata e quelli lasciati in azienda rappresentati dall’ultima riga la differenza totale nei 10 anni è di 6,8 % in più, quindi quasi lo 0,7 % annuo.

4 – Rendi intoccabile il tuo capitale

Un altro aspetto importantissimo da valutare nella scelta di destinazione del TFR è che i piani integrativi pensionistici sono considerati patrimonio autonomo e separato rispetto a quello delle banche, imprese di assicurazioni o sgr dove si è aderito. Quindi? Quindi è garantita l’intoccabilità del capitale nei casi di fallimento del gestore o pignoramento di eventuali creditori verso l’aderente.

Se la tua azienda fallisce, puoi recuperare il tuo TFR dal fondo di salvaguardia presso l’INPS. Tempi e modalità di riscossione, però, sono in balia della burocrazia.

5 – Hai diverse opzioni di riscatto parziale

L‘anticipo di una parte del TFR lasciato in azienda lo puoi richiedere solo per una volta. Nel fondo pensione, invece, puoi farlo fino al:

  • 75% per motivi di salute tuoi e del tuo nucleo familiare;
  • 75% per comprare o ristrutturare una prima casa (tua o dei tuoi figli) dopo 8 anni di permanenza;
  • 30% per qualsiasi ragione tu voglia dopo 8 anni di permanenza.

Stai iniziando a capire quanto importante sia la scelta di destinazione del TFR? Fattela spiegare ancora meglio da un nostro consulente nella sede di Roma in via Timavo 3 o contattaci online attraverso il form della pagina ad hoc.

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