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Polizza TFR

Sottoscrivere una polizza TFR offre grandi vantaggi economici. Poche aziende ne sono a conoscenza e si lasciano sfuggire i benefici di questa operazione. In generale, il trattamento di fine rapporto viene usato dalle aziende come “forma di autofinanziamento” ma è un punto di vista poco strategico.

Per spiegartelo chiaramente partiamo dal concetto base.

Cos’è il TFR

Secondo gli esperti di Economia è:

“l’acronimo del trattamento di fine rapporto, ossia la prestazione economica che compete al lavoratore subordinato all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, per qualsiasi motivo (licenziamento, dimissioni, o raggiungimento dell’età della pensione). Tecnicamente è un compenso con corresponsione differita al momento della cessazione del rapporto di lavoro, una sorta di salario posticipato calcolato per quote annuali”

E’ una tutela del lavoratore dipendente. Grazie alla polizza TFR diventa anche una tutela del datore di lavoro. Scopriamo perché.

La polizza TFR

Questo prodotto un’assicurazione stipulata dal datore di lavoro, che in genere è un’azienda e che tecnicamente si chiama “contraente”, a favore dei suoi dipendenti, che sono quindi gli assicurati o tecnicamente i “beneficiari.

Lo scopo della polizza TFR è di essere certo di avere la somma sufficiente a liquidare il TFR al momento della cessazione del rapporto. Essendo, infatti, usata spesso come forma di autofinanziamento, il rischio è che non si abbia la liquidità necessaria al momento del bisogno.

La caratteristiche

Formalmente la polizza assicurativa a copertura del TFR è un’Assicurazione Vita Rivalutabile e i premi confluiscono in Gestione Separata. Ecco quali sono gli impegni che ne comportano:

  • il datore di lavoro versa la quota maturata di TFR;
  • la compagnia assicuratrice investe i relativi premi per liquidare alle scadenze la somma sufficiente a garantire il rispetto degli obblighi di legge da parte del datore di lavoro.

Importante! Questo tipo di accantonamento di TFR, per natura, non può essere soggetto ai tipici vincoli previsti per un’Assicurazione Vita Rivalutabile. Perché? Perché nessuno può conoscere in partenza il momento in cui avverrà la cessazione del rapporto di lavoro per ogni dipendente. Diventano, quindi, impossibili le penali in caso di operazioni di Riscatto. D’altronde questa polizza TFR nasce proprio per garantire al datore la somma necessaria a rispettare gli obblighi di legge e ai dipendenti la liquidazione del TFR stesso!

Come si riscuote la polizza TFR

Questa polizza si riscuote al momento della cessazione del rapporto di lavoro, cioè quando il tuo dipendente cessa di lavorare per te. A quel punto tu, che, in quanto azienda, sei il contraente della polizza, dovrai richiede alla compagnia assicurativa il riscatto della posizione inerente al dipendente o ai dipendenti interessati e consegnare la busta paga relativa al Trattamento di Fine Rapporto.

Sarà compito della compagnia assicurativa emettere 2 quietanze:

  1. una per liquidare direttamente il dipendente per le somme di TFR dovute;
  2. una per liquidare il datore di lavoro relativamente alle ritenute IRPEF applicate in busta.

Sarà tuo compito, poi, versare tale importo allo Stato in veste di sostituto d’imposta.

Quanto conviene, un esempio concreto

Per farti capire la convenienza della polizza assicurativa a copertura del TFR, facciamo un esempio.

Prendiamo un’azienda Beta con 15 dipendenti che ha un monte retribuzioni lorde annue pari € 350.000,00. Quest’azienda deve versare al Fondo di Garanzia INPS lo 0,20% delle retribuzioni, ossia 700,00 (350.000 x 0,20%).

Il TFR maturato in corso d’anno è pari a 25.935,00 (7,41% x 350.000) di cui € 1.750,00 (0,50% di 350.000) devono essere versati come contributo di solidarietà al Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti, per cui il TFR realmente accantonato per i dipendenti è pari a € 24.185,00  ( 25.935,00 meno 1.750,00).

Ipotizza una rivalutazione annua pari all’1,70% (1,50% + 0,20%) che rappresenta un costo di € 411,15 (1,70% di 24.185,00).

Il costo complessivo del TFR è quindi pari a € 1.111,15 euro (700,00 per il Fondo Garanzia + 411,15 per la rivalutazione) che rappresenta, sulla quota di TFR considerato, il 4,6%.

Le forme di compensazione

Il decreto n. 252/2005 ha previsto alcune forme di compensazione a favore delle aziende i cui dipendenti trasferiscano il TFR maturando verso forme di previdenza complementare. Si tratta dei seguenti benefici fiscali e contributivi:

  • deduzione dal reddito di impresa del 4% (per le aziende con meno di 50 dipendenti) o del 6% (per le aziende con oltre 49 dipendenti), percentuale da applicare all’importo effettivo del TFR conferito;
  • riduzione pari allo 0,28% sugli oneri sociali (per disoccupazione, assegni nucleo familiare) che devono essere versati dall’azienda, riduzione che deve essere calcolata sulle retribuzioni totali dei dipendenti che hanno conferito al fondo il proprio TFR.

Il risparmio complessivo

Stando all’esempio precedente, facciamo finta che tutti e 15 i dipendenti aderiscano a una forma di previdenza complementare e vi  trasferiscano il TFR maturando, le compensazioni saranno le seguenti:

  • deduzione del 6% (meno di 50 dipendenti) dal reddito d’impresa: € 1.451,10, ossia il 6% del TFR trasferito (24.185,00), con un risparmio effettivo d’imposta di € 348,26 ;
  • riduzione oneri sociali, 0,28%: € 980,00, ossia lo 0,28% delle retribuzioni lorde (350.000,00).

In sostanza hai un risparmio, dovuto alle misure di compensazione, di  1.379,06 euro (348,26 + 980,00), che rappresenta in percentuale sulla quota di TFR considerato il 5,7%.

Il risparmio complessivo

Nell’esempio appena fatto, l’azienda che ha trasferito l’intera quota annua del TFR a un fondo pensione ha, nel complesso:

  • un risparmio del costo dell’autofinanziamento non versando al Fondo di Garanzia lo 0,20% (€ 700,00);
  • uno del costo della rivalutazione pari all’1,70% (€ 411,15);
  • portato in deduzione dal reddito d’impresa il 6% del TFR trasferito con un risparmio effettivo d’imposta (€ 348,26);
  • messo da parte lo 0,28% sul versamento degli oneri sociali (€ 980,00).

Il risparmio complessivo della polizza TFR risulta pari a  2.439,41 (700,00 + 411,15 + 348,26 + 980,00) che corrisponde a circa 10 punti percentuali sul TFR considerato (24.185,00).

Ora ti è chiaro perché una polizza TFR conviene ad un’azienda e quali benefici puoi trarne.

Vieni a parlarne da noi della L & N De’ Liguori in agenzia in via Timavo 3 a Roma. Un consulente sarà lieto di spiegarti tutto quello che vorrai.

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