
I dati sui femminicidi in Italia sono sconcertanti e in forte aumento. E’ tutto collegato al macro-tema della violenza sulle donne che, a sua volta, affonda le radici nel terreno paludoso della mancanza della cultura della parità dei sessi, raggiunta in molti punti forse formali ma non nella testa di tutti. Che una certa tipologia d’uomo veda ancora la sua compagna come un oggetto che possiede lo spiegano gli esperti di psicologia familiare. L’unico modo per contrastare tutto questo “a monte” è cambiare questa distorta visione. Ci prova la Mattel, da sempre produttrice della storica Barbie, creando un’innovativa nuova collezione che ha un preciso scopo.
L’idea della Mattel
Per contrastare l’idea di donna inferiore, la nota azienda americana di giocattoli ha creato una linea delle Barbie dedicata alle donne fonti di ispirazione per le giovani generazioni, e il simbolo di quest’azione di sensibilizzazione è l’annuncio della produzione e del lancio di quest’ iconico personaggio:
Sta per uscire Barbie Ida B. Wells, giornalista investigativa, suffragetta e attivista per i diritti degli afroamericani nell’America tra fine ‘800 e inizio ‘900. La sua attività ha contribuito a alzare il velo di omertà sui linciaggi a scapito degli afroamericani e ha aperto la strada ai diritti di voto delle donne afroamericane.
Chi era Ida B. Wells
L’idea è davvero forte perché si tratta di una donna che dimostra l’intelligenza e la tempra di un grande personaggio storico:
Nasce in schiavitù il 16 luglio 1862 a Holly Springs in Mississippi, primogenita degli otto figli; sei mesi dopo sono liberi da questa condizione. Alla morte dei genitori e di uno dei fratelli per febbre gialla si trasferisce in Tennessee dove, nel 1884, è protagonista di un episodio che la storia ci dirà non essere isolato. Mentre viaggiava in treno con un regolare biglietto, le viene intimato di cambiare posto e andare in un altro vagone: la strattonano e viene fatta scendere. Lei porta in tribunale l’azienda di trasporti e ottiene un risarcimento di 500 dollari.
La denuncia della condizione degli afroamericani, la ricerca di informazioni per documentare i linciaggi subiti da molti la esortano a diventare attivista e giornalista investigativa: i suoi articoli e pamphlet contribuiscono a far da collante tra gli oppressi, a dare voce ai soprusi perpetrati dai bianchi per ragioni di controllo sociale attribuendo agli ex schiavi di non aver pagato dei debiti fino a atti di stupro. Numerosi studi condotti nel corso degli anni ’40 e anche in epoca più recente confermeranno i dati raccolti dalla coraggiosa Wells.
Non è la prima volta che la Mattel decide di trasmettere certi valori ai bambini attraverso le sue note bambole.
La linea Barbie Extra
Se la Barbie Ida B. Wells aiuterà gli uomini e le donne di domani a capire quanto talento ci sia anche nel gentil sesso e quanto rispetto meriti, il body shaming può essere combattuto con la Barbie Extra. Il suo concept recita così:
“Puoi essere qualsiasi cosa”: questo è il concept di Barbie Extra, la nuova linea di bambole che nasce con l’idea di riflettere l’immagine delle persone comuni, indipendentemente da:
- etnia
- taglia
- stile
Si tratta, senza dubbio, di un taglio netto col passato, che inizia nel 1959, anno della nascita di Barbie, quando il mondo scoprì l’ormai classica Barbie bionda, con occhi azzurri, gambe lunghe, seno prorompente e vitino da vespa. Le donne non sono tutte così ed è giusto che nessuna se ne faccia un cruccio o che sia presa in giro per questo. Lavorando per tempo sulla cultura e sulla sensibilità dei bimbi in fase di gioco, si può far accettare quest’importante verità.
Ecco perché, allargando il discorso, Barbie Ida B. Wells e la linea Extra supporteranno in qualche modo anche i tanti casi di cyberbullismo e bullismo che le bambine subiscono ogni giorno. In tal senso anche noi diamo il nostro aiuto con questa polizza.
La copertura legale di Globale Casa
Tra le coperture che sono dentro al pacchetto della nostra polizza Globale Casa, infatti, ne esiste una che concerne il cyberbullismo. Il capo famiglia, infatti, può avvalersi della tutela legale necessaria per seguire un figlio minorenne eventualmente accusato di atti di bullismo cibernetico.
Si può entrare in terreni tortuosi per tanti motivi diversi o, addirittura, si può essere accusati senza essere colpevoli. Il dato concreto è che, in una situazione così spiacevole e difficile, questa piccola grande guerra non deve essere combattuta da soli.
Venite a scoprirne di più nella sede di Roma in via Timavo 3. Un nostro consulente sarà lieto di spiegarvi tutto senza impegno. Oppure potete anche compilare il form sottostante e noi vi richiameremo per darvi tutti i dettagli di cui avete bisogno o anche solo per dettagliarvi, con una chiacchierata gratuita, tutto quello che vi serve per capire a fondo questa tutela.